Deredia, nato nel 1954 in Costa Rica, ha un fortissimo legame con il nostro paese, è un artista ponte tra le culture e i continenti, unisce le mitologie ancestrali dei popoli indigeni della sua terra con lo spirito e le tecniche del Rinascimento italiano, che scoprì quando era studente dell'Accademia Belle Arti di Carrara e dell'Università di Firenze. La base del suo linguaggio, al quale ha dato il nome di simbolismo trasmutativo, è la morbidezza e la rotondità delle sfere, le sue figure femminili sono prive di angoli, a simboleggiare il cambiamento e il progresso, un messaggio quanto mai importante in tempi come questi. La sua ricerca personale parte dal rapporto con gli indigeni Boruca del Costa Rica, che duemila anni fa crearono diverse sfere quasi perfette, scolpite in granito, arrivate a noi senza spiegazione di quali fossero gli scopi o i significati. Deredia ha ricevuto questo messaggio ancestrale e lo ha innestato nella tradizione italiana rinascimentale.
Enel sostiene la mostra di Deredia non solo per il suo valore internazionale, ma anche perché le grandi sculture in spazi pubblici e aperti a tutti, come quelle esposte a Genova, si armonizzano con le città, le rendono vive e sono un modo democratico di avvicinare le persone all'arte contemporanea.
La sponsorizzazione conferma il forte legame tra Enel e le forme più alte e innovative del linguaggio artistico, inaugurato con la nascita di Enel Contemporanea, il programma di arte pubblica lanciato nel 2007. Inoltre, Deredia è il simbolo di come l'Italia sia in grado di attirare e coltivare talenti in tutti i settori della cultura: lo scultore costaricano arrivò nel nostro paese da studente, per confrontarsi con l'arte e la storia, e decise di non andarsene più: da tempo vive stabilmente in Liguria, a Castelnuovo Magra, al confine con la Toscana e non lontano dal suo amato marmo di Carrara. Le sfere in granito degli indigeni Boruca si sono infatti evolute, tra le sue mani, nel marmo italiano, che è il materiale di tre delle opere a Genova, Il Viaggio, Encanto e Refugio, tutte al Porto Antico. Le altre cinque invece sono in bronzo: Deredia è uno dei pochi scultori contemporanei del suo livello a lavorare ancora personalmente sulla materia.
L'esposizione delle sue opere sarà affiancata anche da una mostra fotografica ospitata negli Spazio Enel di Genova, con immagini che la racconteranno lì dove l'arte pubblica prende vita, inserita nel contesto cittadino.