Al giardino siamo da sempre abituati ad associare l'idea della contemplazione, dell'ozio, della stasi, la passeggiata avvolti nei nostri pensieri. Può invece un giardino essere anche produttivo e unire la bellezza all'utilità? È una domanda cruciale, in un'epoca in cui la sostenibilità è diventata un valore così importante per tutti, ed è il tema della nuova edizione del Radicepura Garden Festival, il primo evento internazionale dell'area mediterranea dedicato al garden design e all'architettura del paesaggio, di cui Enel Energia è sponsor, aperto fino al 27 ottobre alle pendici dell'Etna, in Sicilia.
Questa biennale internazionale del giardino, giunta alla seconda edizione, ha portato in quest'angolo di Sicilia orientale designer, architetti, istituzioni, imprese, turisti e appassionati: è un evento unico nel suo genere. Gli unici paragoni possono essere fatti con il Chelsea Flower Show di Londra e l'International Garden Festival di Chaumont-sur-Loire tra i castelli della Francia, ma non c'è nessun appuntamento di questo tipo in Italia né così a sud in Europa, dove esporre e raccontare la varietà botanica mediterranea, tropicale e subtropicale. Il Festival è figlio di una lunga storia, quella che parte da Piante Faro, il primo vivaio di famiglia e azienda madre nata 45 anni fa, e prosegue tre generazioni dopo con il Gruppo Faro, una realtà ormai solidamente internazionale, con 5mila varietà coltivate ed esportate in 60 paesi del mondo.
In Radicepura e nella storia del gruppo che lo ha creato ci sono tanti dei valori che ispirano il lavoro di Enel Energia. Il Garden Festival infatti è una realtà che opera in tutto il mondo ma conserva radici salde sul territorio e nelle sue origini, valorizzando prima di tutto il patrimonio naturalistico di una regione come la Sicilia. Nella tenacia e nella passione che servono per far crescere e prendersi cura di un giardino c'è tutta l'attenzione che, su una scala diversa, mettiamo come Enel Energia nel proteggere il pianeta per garantire energia pulita a famiglie e imprese.
Gli alberi, le piante, il patrimonio naturalistico hanno sempre qualcosa da insegnarci. Da questa convinzione è nata la call per i giardini produttivi, che ha visto convergere sulla Sicilia 150 progetti da tutto il mondo. Le dodici idee scelte sono state allestite per il Festival e raccontano la varietà di soluzioni immaginate dai garden designer per adattare il giardino all'epoca del climate change, producendo non solo emozioni, sensazioni, odori, gusto, ma anche le risorse necessarie alla sua esistenza, come l'acqua del progetto degli italiani Lorenzo Decembrini e Ilaria Tabarani.
Nell'ecosistema del Festival si mescolano la cultura, i sapori, l'arte, grazie a un programma ampio che prevede un festival cinematografico (Garden in movies short film festival, dal 2 al 4 agosto), una rassegna letteraria, concerti e laboratori didattici. Tutto il festival, insomma, è a sua volta un grande giardino produttivo, fecondo di idee, spunti, suggerimenti, visioni. Uno dei più antichi archetipi della botanica è il giardino di Alcinoo, il re dei Feaci di cui parla Omero nell'Odissea: lo spazio dell'eterna primavera nel quale crescevano in ogni momento dell'anno frutta e ortaggi. Era un mito e la sfida di questa edizione di Radicepura è proprio trasformare un mito in realtà, progettando spazi che possano essere «produttivi» come quello di Alcinoo. È questo il motivo per cui sosteniamo Radicepura: l'idea di mettere immaginazione, innovazione e ricerca al servizio di un'ambiziosa visione del futuro basata sulla sostenibilità, dei giardini come dell’energia.