Enel Energia e Ferriera Valsabbia: nel nuovo accordo il futuro della sostenibilità energetica

L'innovazione è anche una questione di legami e partnership. Enel Energia ha inaugurato con Ferriera Valsabbia, multinazionale del tondo per cemento armato, un nuovo tipo di accordo a lungo termine che spalanca nuove possibilità di sostenibilità energetica. L'orizzonte è quello dei cinque anni, durante i quali una percentuale dell'energia elettrica consumata dalla Ferriera proverrà da una centrale idroelettrica molto vicina allo stabilimento, a 10 km di distanza, e sarà prodotta da fonti rinnovabili. Si parte da 26 GWh/anno su un consumo di 400 GWh/anno, ma l'intenzione è di aumentare progressivamente questa quota: l'energia sarà sostenibile perché da fonti rinnovabili e da un impianto a breve distanza, con un contratto che certifica le garanzie di origine. «Per noi è un grande motivo di orgoglio essere i primi ad aver avviato questo tipo di collaborazione», commenta Ruggero Brunori, amministratore delegato di Ferriera Valsabbia.

Il legame con il territorio è sempre stato un valore centrale sia per Enel Energia che per la Ferriera Valsabbia, che si trova a Odolo, nel bresciano, in un distretto nel quale il siderurgico è stato storicamente radicato. «Il territorio ci ha sempre innanzitutto fornito prestatori d'opera molto validi, la nostra competitività deriva anche da questo, la bravura delle persone», spiega Brunori, «Aver puntato sulla centrale idroelettrica rafforza questo legame con i nostri luoghi». Per Enel Energia si tratta della conferma di una direzione intrapresa da tempo. «L'accordo che abbiamo stipulato si inquadra nella transizione energetica, nella decarbonizzazione e nella ricerca sulle rinnovabili, nella quale Enel è leader mondiale», conferma Pietro Landini, Head of Pricing, Supply and National Account di Enel Energia. «Consapevolezza dei cambiamenti climatici, attenzione verso le richieste delle aziende, capacità di creare nuovi prodotti, adattamento e rapidità di azione»: questi sono gli ingredienti della strategia verso la sostenibilità, raccontati da un altro protagonista dell'accordo, Paolo Nardini, Head of National Sales Account di Enel Energia. 

È significativo che il primo accordo di questo tipo sia stato stipulato proprio con Ferriera Valsabbia, azienda fondata nel 1954 e sempre improntata a una forte attenzione sul fronte della sostenibilità. «È nel nostro Dna», spiega Brunori, «Grazie al forno elettrico produciamo acciaio senza l’utilizzo di minerale di ferro, risorsa naturale limitata, ma recuperando e riciclando rottami di ferro dismessi tutelando così l’ambiente». La sua leadership nel settore ha portato i tondi di Ferriera Valsabbia a essere anche nel cemento armato della fondazione del nuovo ponte costruito a Genova e progettato da Renzo Piano. «Collaboriamo con Enel da una vita nella ricerca e sviluppo del giusto mix energetico. Per una realtà come la nostra il loro know how e il loro patrimonio di conoscenza sono fondamentali per indirizzarci nella direzione del risparmio e dell'efficientamento energetico. Il nuovo accordo è importante perché non è di tipo finanziario ma pratico, concreto, avviene sul territorio, è utile nell'immediato presente».

La sostenibilità delle fonti energetiche è un circolo virtuoso, come spiega Landini: «L'aumento della richiesta di rinnovabili da parte delle aziende viene anche da una spinta dei clienti finali, degli stakeholder, delle istituzioni, tutto contribuisce a creare consapevolezza e ricerca». Uno degli strumenti migliori per fornire risposte efficaci è proprio in uno dei termini chiave di questo accordo: la durata di cinque anni, invece del tradizionale orizzonte di un anno solo. «Per gli investimenti necessari alla transizione è importante un reciproco sostegno a lungo termine, trasformare il contratto di fornitura in una vera e propria partnership». Insomma, con questo accordo tra Enel Energia e Ferriera Valsabbia è stata rinnovata un'alleanza e tra gli obiettivi di questa alleanza c'è proprio un'energia più verde per il presente e per il futuro. «È complicato, richiede lavoro, ma non abbiamo alternative, se vogliamo essere sul mercato anche dopodomani», conclude Brunori, «Studiare sistemi più sostenibili è diventata un'esigenza esistenziale».