Forum Cernobbio 2024: il ruolo della distribuzione elettrica per una transizione energetica sicura

Forum Cernobbio 2024: il ruolo della distribuzione elettrica per una transizione energetica sicura

La transizione energetica rappresenta senza dubbio una delle priorità più urgenti della nostra epoca. Ma sono diverse le sfide che l’Italia e l’Europa si apprestano ad affrontare per raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2050: l’adozione sempre più capillare di fonti rinnovabili e la diffusione del vettore elettrico, infatti, non può prescindere da una parallela evoluzione della rete di distribuzione elettrica – infrastruttura strategica con un ruolo nevralgico nel supportare l’elettrificazione dei consumi, la generazione distribuita e assicurare in questo modo un percorso di decarbonizzazione equo e sicuro. Non a caso il Net Zero Industry Act (NZIA) ha identificato questa infrastruttura come strategica per il raggiungimento degli obiettivi 2050 e con l’Action Plan per le reti la Commissione propone anche 14 linee di azione da attuare entro il 2030 per sostenere e accelerare lo sviluppo delle reti elettriche. 

 

La realizzazione di un’infrastruttura di distribuzione efficiente, digitale e resiliente – capace quindi di scongiurare i potenziali rischi i derivati da eventi climatici estremi e attacchi cibernetici – non si fonda unicamente sul fattore abilitante della tecnologia, ma anche  e soprattutto su investimenti significativi, un modello di governance puntuale e un quadro normativo volto a sostenere l’innovazione e la stabilità finanziaria che sono elementi cruciali di questo ambizioso piano di sviluppo sostenibile.

 

Sono questi i principali nuclei tematici che emergono da “Il ruolo della distribuzione elettrica per una transizione energetica sicura”, il rapporto realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con il nostro Gruppo, presentato il 7 settembre a Cernobbio nell’ambito della 50ª edizione del forum “Lo scenario di oggi e domani per le strategie competitive” di TEHA.

 

Lanciato durante la conferenza stampa che ha visto la partecipazione di Gianni Vittorio Armani, Direttore Enel Grids e Innovability, Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Board Member di The European House - Ambrosetti e TEHA Group, e Guido Bortoni, Presidente di CESI, già Capo Dipartimento Energia del Governo Italiano e già Presidente di ARERA, lo studio parte da un’approfondita analisi delle attuali dinamiche del settore energetico per delineare sfide e opportunità che caratterizzano l’attuale e la futura evoluzione della rete di distribuzione elettrica. 

 

I risultati sono stati presentati anche l’ultimo giorno di Forum, domenica 8 settembre, da Bortoni come portavoce dello studio alla presenza, tra gli altri, di Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, e Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, durante la sessione: "Competitiveness and Growth: Global Attractiveness Index and Strategic Industries for Italy’s Future / Competitività e crescita: Il Global Attractiveness Index e le industrie strategiche per il futuro del Paese".

La crescita delle rinnovabili e il ruolo della rete: dall’Europa all’Italia 

 

Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2050, l’Unione Europea è chiamata a raddoppiare il tasso annuo di installazione delle fonti energetiche rinnovabili (FER), rispetto alla media degli ultimi 5 anni: una prospettiva in cui il vettore elettrico sarà chiamato a coprire il 60% dei consumi finali a livello europeo rispetto al 22% registrato nel 2022. Questa evoluzione pone necessariamente la rete distribuzione al centro di una strategia che, dovrà svilupparsi oltre che per far fronte alla crescita esponenziale delle FER, anche per supportare in modo sempre più capillare nuovi modelli di consumo come quelli legati ai prosumer e alle comunità energetiche. 

 

In questo contesto, l’Italia dovrà accelerare le proprie installazioni annue di rinnovabili, consolidando l’aumento significativo registrato negli ultimi anni, e si prevede che oltre il 70% della capacità rinnovabile addizionale da installare entro il 2030 verrà connessa alla rete di distribuzione: nel 2023 in Italia sono state effettuate oltre 370 mila connessioni, 7 volte il numero registrato 10 anni fa, a riprova dell’importanza che sta assumendo la generazione distribuita, con impianti di produzione di energia rinnovabile relativamente più piccoli e più vicini ai consumatori finali. 

“Alla luce dei cambiamenti in atto nel sistema elettrico e di quelli richiesti per raggiungere la decarbonizzazione, il consolidamento e sviluppo della rete di distribuzione come mezzo essenziale per abilitare questa evoluzione è di fatto al centro del dibattito energetico attuale. Per sostenere questa nuova importante fase di sviluppo della rete di distribuzione attraverso capitale investito e innovazione, è necessario garantire un assetto in continuità che permetta una stabilità finanziaria e una gestione sostenibile per gli operatori della rete di distribuzione.”

 

Gianni Vittorio Armani, Direttore Enel Grids and Innovability

Il modello italiano: una rete efficiente e innovativa

 

Dall’analisi comparativa con Francia, Germania, Spagna e Regno Unito fotografata nel rapporto, la gestione della rete di distribuzione elettrica in Italia si distingue già oggi per innovazione, efficienza ed efficacia, risultando tra i modelli più virtuosi del contesto europeo – grazie a capitale investito in modo mirato che hanno consentito di abilitare alti tassi di sviluppo infrastrutturale. 

 

In particolare, la rete italiana è 1º per economicità degli oneri di rete e per tasso di penetrazione e funzionalità degli smart meter. 

 

Risultati resi possibili grazie a una combinazione di stabilità regolatoria e finanziaria che ha permesso di mantenere i costi sotto controllo senza sacrificare la qualità del servizio.

“Il progressivo aumento della generazione distribuita da fonti rinnovabili e la maggiore elettrificazione dei consumi finali richiedono che la rete di distribuzione elettrica sia adeguata e abiliti una transizione «senza strappi». L’evoluzione del sistema elettrico e il ruolo della distribuzione richiedono nuovi importanti investimenti nella rete per garantire la continuità delle performance: in Italia nei prossimi 10 anni saranno previsti circa 6 miliardi di Euro di investimenti all’anno, che potranno attivare rilevanti impatti diretti, indiretti e indotti nell’economia del Paese.”

 

Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Board Member di The European House - Ambrosetti e TEHA Group 

Sfide e prospettive future per l’evoluzione della rete 

 

La prossima evoluzione della rete italiana richiede però ulteriori sforzi per mantenere questo elevato standard qualitativo: secondo le stime evidenziate dal report, nella prossima decade saranno necessari circa 6 miliardi di euro all’anno di investimenti nella rete di distribuzione – che parallelamente innescheranno ogni anno 13 miliardi di euro di valore aggiunto per il Sistema Italia (equivalente a circa lo 0,7% del PIL nazionale), con la creazione di oltre 170.000 posti di lavoro e 12 miliardi di euro di redditi per le famiglie.

 

Tra le sfide che emergono dal rapporto, quella di rafforzare la resilienza della rete per fronteggiare i rischi derivati dai cambiamenti climatici. I fenomeni meteorologici estremi, come l'aumento delle temperature e l'intensificarsi di nubifragi, possono causare danni significativi alle infrastrutture, mettendo a rischio l'affidabilità del servizio con eventuali ripercussioni sul sistema produttivo e sulla collettività. Si consideri infatti che la distribuzione di energia elettrica è un servizio essenziale con più di 30 milioni di utenze domestiche in Italia, ma anche vitale per le attività economiche, con oltre 7 milioni di utenze commerciali e industriali connesse.  Questo è particolarmente rilevante per l'Italia, che risulta essere il Paese più esposto in Europa alle perdite economiche pro capite legate al cambiamento climatico​.

 

Anche gli attacchi informatici rappresentano una minaccia concreta che deve essere affrontata in modo puntuale e sistematico. Negli ultimi anni, il numero di cyber attacchi settimanali contro le infrastrutture critiche del settore utility in Europa è aumentato in modo significativo. In Italia, sono stati registrati oltre 35 attacchi informatici rilevanti nei primi sei mesi del 2024. Dati che sottolineano l'importanza di proteggere le infrastrutture elettriche da minacce sempre più sofisticate, che potrebbero compromettere la sicurezza energetica nazionale.​

 

La strada verso una società carbon neutral, in conclusione, è ancora disseminata di sfide, ma anche di grandi opportunità: infrastrutture sempre più efficienti, digitalizzate e resilienti sono la chiave per accelerare questo virtuoso e indispensabile processo di trasformazione – un impegno che l’Italia e l’Europa devono perseguire con un progetto comune che coinvolga istituzioni, aziende e cittadini in un’idea di futuro all’insegna della sostenibilità, dell’equità e della sicurezza.