Dall’Afghanistan all’Italia, la storia di Sajad e il suo percorso nel nostro team ICT
Dall’Afghanistan all’Italia, la storia di Sajad e il suo percorso nel nostro team ICT
Era dicembre 2021 quando Sayed Sajad Hosseini è arrivato in Italia con la sua famiglia, fuggendo dalle persecuzioni dei talebani. Ventiseienne, originario di Herat, laureato in Ingegneria Informatica presso l'Università di Kabul, da due anni e mezzo vive in Italia e dal 2023 è entrato a far parte del nostro Gruppo, all’interno della famiglia professionale Global ICT. Oggi Sajad è uno sviluppatore full-stack e contribuisce a vari progetti di digitalizzazione e di sviluppo del sistema che gestisce la manutenzione della rete elettrica, un asset cruciale del nostro piano industriale.
“Dopo l'arrivo dei talebani, abbiamo dovuto lasciare il nostro paese perché rimanere lì non era sicuro per noi. Mi sono laureato a Kabul e ho lavorato come sviluppatore PHP per due anni presso un'azienda afghana. Durante il mio percorso lavorativo, ho seguito diversi corsi di aggiornamento e specializzazione nel campo dell'informatica e della programmazione, poiché sono molto appassionato di questo settore”.
Una passione che ha portato il giovane ingegnere afghano a vivere l’esperienza di un bootcamp con Powercoders, la prima “Coding Academy” (accademia di programmazione informatica) per rifugiati che, istituita in Svizzera nel 2017, si è estesa anche in Italia grazie alla collaborazione tra il nostro team People and Organization, l’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati e altri partner italiani e ha offerto a 25 studenti e studentesse di 14 diverse nazionalità un modello di formazione intensiva e specializzata a titolo gratuito.
“Ho conosciuto Powercoders tramite un amico afghano con cui sono arrivato insieme in Italia. Incuriosito, ho deciso di fare qualche ricerca e l’ho trovato molto interessante per cui ho deciso di partecipare anch'io. Ho avuto l'opportunità di sviluppare e approfondire diverse competenze fondamentali nel campo dell'informatica e della programmazione; ho acquisito nuove conoscenze in tecnologie e framework moderni che non avevo avuto modo di esplorare a fondo in Afghanistan. Un altro aspetto fondamentale è stato il networking: sono entrato in contatto con professionisti del settore IT, ex partecipanti del programma che ora lavorano in aziende di rilievo, e mentor esperti”.
A conclusione di quest’esperienza che ha arricchito il suo bagaglio di competenze tecniche e lo ha preparato al meglio per affrontare il mercato del lavoro in Italia, il nostro P&O ha proposto a Sajad un tirocinio di sei mesi, al termine del quale è stato assunto a tempo indeterminato dal nostro Gruppo.
“Intraprendere questa avventura lavorativa in Enel è stato per me un mix di emozioni. Dopo aver completato il bootcamp e aver ricevuto la notizia dell'offerta di stage, mi sono sentito estremamente entusiasta e grato. È stata una conferma del mio impegno e della mia passione per l'informatica e la programmazione.
Durante lo stage, ho potuto lavorare su progetti interessanti e imparare da colleghi esperti. Ogni giorno era un'opportunità per acquisire nuove competenze e per dimostrare il mio valore. Quando mi hanno offerto di continuare il mio percorso in Enel con il contratto di assunzione, mi sono sentito orgoglioso e motivato a dare il massimo per contribuire al successo dell'azienda e continuare a crescere nel mio ruolo”.
La Giornata mondiale del Rifugiato è stata un’occasione per celebrare questo percorso a lieto fine: durante un evento che si è svolto il 19 giugno presso il campus della Luiss Guido Carli di Roma, l’UNHCR ha conferito al nostro Gruppo il riconoscimento “Welcome. Working for refugee integration”, ritirato dalla nostra direttrice People and Organization, Elisabetta Colacchia, per l’impegno a sostegno di questo progetto con Powercoders e come azienda che si è distinta nel favorire l’inclusione e l’inserimento professionale di persone beneficiarie di protezione internazionale.
“Favorire percorsi di integrazione lavorativa, non solo sociale, per i rifugiati rafforza la capacità di <<includere>> delle nostre comunità e delle aziende coinvolte” - ha dichiarato Colacchia - “Questo è un riconoscimento a un modello di inclusione che rappresenta innovazione sociale e un esempio virtuoso di partnership tra imprese, Ong, fondazioni e istituzioni”.
Promuovere una crescita economica inclusiva e sostenibile, favorendo opportunità lavorative concrete anche a chi è più fragile, rappresenta un valore cardine del nostro Gruppo che adotta un approccio integrato dove ogni strategia vuole innescare benefici trasversali e agevolare il progresso collettivo di tutta la società, in modo che nessuno venga lasciato indietro.
“Il riconoscimento di UNHCR ricevuto da Enel ha un grande valore per me. Rappresenta un forte segnale di impegno e responsabilità sociale da parte dell’azienda nei confronti delle persone rifugiate e delle comunità vulnerabili” - conclude Sajad - “Sapere che lavoro per un’azienda che non solo riconosce, ma supporta attivamente l’integrazione e il benessere di chi, come me, ha dovuto lasciare il proprio paese a causa di conflitti, mi riempie di orgoglio.”