Caldaia tradizionale o a condensazione: guida alle differenze

Caldaia tradizionale o a condensazione: guida alle differenze

La caldaia è uno dei sistemi di riscaldamento più classici e popolari nelle case italiane. Per anni le caldaie a gas hanno rappresentato la soluzione più comune, ma ad oggi stanno progressivamente lasciando il posto a modelli più efficienti e sostenibili, come le caldaie a condensazione, caratterizzate sempre di più dall’integrazione con tecnologie smart e rinnovabili, come per esempio le pompe di calore alimentate da pannelli fotovoltaici. A conferma di questo cambiamento, la Commissione Europea sta rilanciando lo stop alle caldaie a gas dal 2040, segnando una svolta decisa verso soluzioni di riscaldamento a basso impatto ambientale.

 

Sia la tradizionale caldaia a gas che la caldaia a condensazione vantano una distintiva longevità e prestazioni ottimali nel tempo, a condizione che venga effettuata una regolare manutenzione, prevista anche per legge, preferibilmente su base annuale. Tuttavia, quando parliamo di meccanica del funzionamento, efficienza energetica e sostenibilità, ci sono alcune differenze da considerare. Analizziamo i due modelli nel dettaglio.

Come funziona una caldaia tradizionale?

Una caldaia a gas tradizionale ricava calore dai gas prodotti dalla combustione per cederlo all’acqua presente nel circuito di riscaldamento. Il processo si sviluppa in quattro fasi principali:

  • Combustione: la reazione chimica avviene all’interno di un bruciatore e coinvolge gas (metano o GPL) e ossigeno, generando una fiamma nella camera di combustione.
    Nelle caldaie a camera aperta, l’ossigeno per la combustione viene prelevato dall’ambiente esterno in cui si trova la caldaia: in questo caso la stanza dove è installata la caldaia deve essere opportunamente ventilata e priva di ostacoli. Tuttavia, questo tipo di installazione, oggi non più prevista per legge salvo casi specifici, deve essere sempre effettuata all’esterno dell’abitazione.
    Nelle caldaie a camera stagna, invece, la camera di combustione è sigillata rispetto all’ambiente circostante e richiede un condotto dedicato per l’apporto di ossigeno dall’esterno. Queste tipologie di caldaie possono essere quindi collocate anche in posti piccoli e chiusi, come il bagno. 
  • Scambio termico: i gas prodotti dalla combustione riscaldano le piastre di metallo (solitamente di rame o acciaio) di uno scambiatore di calore, che a sua volta riscalda l’acqua fredda in ingresso dal circuito di riscaldamento. 
  • Distribuzione dell’acqua: raggiunta la temperatura impostata, l’acqua calda è quindi pronta per essere immessa nuovamente nel circuito di riscaldamento per diffondere calore domestico e/o produrre acqua calda sanitaria.
  • Evacuazione dei fumi: i gas di scarico residui nella camera di combustione vengono invece rilasciati all'esterno tramite un’apposita canna fumaria.

Come funziona una caldaia a condensazione?

Il funzionamento di una caldaia a condensazione prevede un passaggio ulteriore attraverso il recupero del calore residuo dei fumi di scarico, massimizzando così il rendimento termico. Seguiamo come evolvono le fasi del processo: 

  • Combustione e scambio termico: come per le tradizionali caldaie a gas, la reazione chimica tra gas (metano o GPL) e ossigeno avviene in una camera di combustione e genera calore e fumi ad alta temperatura. Questi riscaldano il primo scambiatore di calore, che cede parte del calore all’acqua del circuito di riscaldamento.
  • Condensazione: i gas di scarico residui nella camera di combustione non vengono espulsi, ma recuperati attraverso un secondo scambiatore di calore. Il vapore acqueo contenuto in questi gas viene qui raffreddato e condensato, producendo ulteriore calore che può essere utilizzato per scaldare l’acqua del circuito di riscaldamento. 
  • Distribuzione dell’acqua: l’acqua calda viene immessa nuovamente in circolo nel sistema per il riscaldamento domestico e/o la produzione di acqua calda sanitaria. 
  • Evacuazione dei fumi: solo quando i fumi di scarico hanno liberato tutto il loro calore latente vengono evacuati a temperature molto più basse rispetto alle caldaie tradizionali.

Principali differenze tra le due tipologie di caldaie

 

Caldaia a gas tradizionale

  • Principio di funzionamento: la caldaia tradizionale utilizza un unico scambiatore per trasferire il calore dei fumi di combustione all’acqua dell’impianto, senza ulteriori recuperi termici.
  • Dispersione di calore: i gas di scarico della combustione, ancora a temperatura elevata, vengono espulsi all’esterno senza sfruttare il loro calore latente. 
  • Efficienza energetica e consumi: l’energia dispersa nei fumi comporta un rendimento inferiore e un consumo di gas maggiore per produrre la stessa quantità di calore.

Caldaia a condensazione

  • Principio di funzionamento: oltre allo scambiatore primario, integra una sezione di condensazione dedicata (scambiatore secondario) che raffredda ulteriormente i fumi fino a far condensare il vapore acqueo.
  • Recupero del calore latente: la condensazione del vapore libera un’energia aggiuntiva (calore latente), che viene trasferita all’acqua dell’impianto, consentendo di ottenere un rendimento molto più elevato.
  • Efficienza energetica e impatto ambientale: grazie al recupero del calore latente, la caldaia a condensazione offre prestazioni migliori rispetto a una caldaia tradizionale, con conseguente riduzione dei consumi di gas e delle emissioni inquinanti.
  • Gestione della condensa: la fase di condensazione produce un liquido di scarico (condensa) che deve essere opportunamente smaltito tramite un apposito tubo di drenaggio, condizione assente nei sistemi tradizionali.

Meglio caldaia tradizionale o a condensazione?

La scelta tra caldaia a gas tradizionale e caldaia a condensazione dipende principalmente da criteri di efficienza energetica, costi di gestione e compatibilità con il tipo di impianto. La caldaia a condensazione offre un rendimento termico più elevato, in modo da abbattere i consumi di gas e le emissioni inquinanti grazie al recupero del calore latente dei fumi. 

 

Pur avendo un costo di acquisto leggermente superiore, l’investimento iniziale viene compensato dal risparmio sul lungo periodo, soprattutto in impianti a bassa temperatura (pannelli radianti) o comunque progettati per sfruttare al meglio la condensazione.

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