Come ridurre il consumo energetico degli elettrodomestici in standby

Come ridurre il consumo energetico degli elettrodomestici in standby

Ridurre il consumo energetico degli elettrodomestici in standby è una delle strategie più semplici ed efficaci per risparmiare sui costi della bolletta elettrica. Per questo motivo è importante conoscere quali apparecchi consumano di più in standby e quali sono le buone abitudini da seguire per limitare lo spreco di energia.

Cosa significa "standby" e perché consuma energia

Con l’espressione modalità standby si intende lo stato in cui un dispositivo, anche se non utilizzato, rimane collegato alla rete elettrica. La modalità standby permette infatti agli elettrodomestici di essere pronti all’uso immediato, ricevere segnali da telecomandi o reti, mantenere display e LED accesi.

 

A differenza della fase di spegnimento, quando il dispositivo viene completamente disconnesso dall’alimentazione elettrica e il consumo energetico è nullo, nello stato di standby l’apparecchio continua a consumare energia, anche senza svolgere la sua funzione principale. Questo fenomeno viene anche chiamato “consumo fantasma” perché l’energia viene consumata senza che l’utente ne sia consapevole e questo si traduce in una spesa aggiuntiva nella bolletta della luce.

 

Imparare a gestire i dispositivi in standby in modo consapevole parte quindi dalla conoscenza del loro impatto sui consumi e sulla bolletta.

Quanto incidono gli elettrodomestici in standby sulla bolletta

 

Dati e stime reali

Anche se il consumo di un singolo elettrodomestico in standby può sembrare all’apparenza irrilevante, moltiplicato per un intero anno e sommato a quello di tutti gli altri dispositivi domestici diventa consistente. Un apparecchio lasciato in standby, infatti, continua a consumare energia, comportando un aumento dei consumi elettrici tra il 5% e il 10%. Per fare un esempio concreto, un televisore acceso solo per tre ore al giorno ma lasciato in modalità standby per il resto della giornata consuma circa il 40% dell’energia necessaria al suo funzionamento. Ma in che modo possiamo quantificare il consumo di energia in kWh di un elettrodomestico?

 

Calcolo del consumo energetico in kWh

Per calcolare il consumo energetico in kWh bisogna moltiplicare la potenza massima (espressa in Watt) del dispositivo, indicata sull’etichetta energetica del prodotto, per la quantità di ore in cui il dispositivo viene utilizzato. Ricorda che in bolletta i consumi sono espressi in kWh (1 kWh = 1000 W). Dunque, se un apparecchio con potenza massima 100 W (0,1 kWh) rimane in funzione per 5 ore al giorno, il suo consumo energetico quotidiano stimato sarà di 0,5 kWh (0,1 kWh x 5 h).

 

Esistono anche strumenti che supportano il calcolo del consumo elettrico in casa. Può essere utile, per esempio, acquistare un wattmetro a basso costo, in grado di monitorare il consumo energetico dei dispositivi, consentendo di individuare gli apparecchi che consumano di più. Validi strumenti sono anche le prese smart che consentono il monitoraggio dei consumi attraverso display che raccolgono in tempo reale i dati sulla quantità di energia assorbita dagli elettrodomestici collegati. 

Per ridurre il consumo energetico di elettrodomestici in standby, però, è importante conoscere i dispositivi che consumano di più.

Elettrodomestici più energivori in standby: la black list

Tra gli elettrodomestici più energivori ci sono sicuramente i condizionatori d’aria e i forni a microonde, ma non bisogna sottovalutare il dispendio energetico causato da dispositivi più piccoli, come caricabatterie del cellulare o computer. Le console di gioco, per esempio, se non configurate in maniera corretta con l’impostazione di risparmio energetico, possono consumare in standby come se fossero accese. Anche le tv in standby consumano molto: in particolare, i modelli di grandi dimensioni consumano quasi il triplo di una tv tradizionale.

 

Gli apparecchi più datati, spesso privi della modalità di risparmio energetico, generalmente consumano più energia in standby rispetto ai nuovi modelli, per cui, se possibile, è raccomandabile sostituirli con elettrodomestici ad alta efficienza energetica.

Come ridurre il consumo energetico degli elettrodomestici in standby

 

Spegnere completamente gli apparecchi

Una buona abitudine per ridurre il consumo energetico degli apparecchi in standby è spegnerli completamente staccando la spina o interrompendo l’alimentazione. Le prese multiple con interruttore sono una pratica soluzione: accendendo o spegnendo un solo interruttore tutti i dispositivi collegati verranno disattivati, ottenendo il risparmio desiderato.

 

Utilizzare prese intelligenti e domotica

Le prese smart sono l’ultima frontiera della domotica. Possono essere controllate da remoto tramite un’applicazione che viene installata sul cellulare e consentono di controllare e programmare l’accensione e lo spegnimento degli elettrodomestici e monitorare i consumi in tempo reale. In generale, un impianto domotico, oltre a rendere un’abitazione più smart ed efficiente, consente di spegnere in automatico tutti i dispositivi elettronici che rimangono in standby dopo l’utilizzo, riducendo in questo modo il consumo energetico.

 

Dotarsi di un piccolo impianto fotovoltaico

Oggi è possibile installare un piccolo impianto fotovoltaico anche in spazi ridotti, come balconi o davanzali. L’impianto fotovoltaico Enel Sun Plug & Play è pensato proprio per chi vive in appartamento. Si tratta di un pannello compatto facile da installare che si collega a una presa elettrica dedicata e inizia a produrre energia, coprendo i consumi base della casa, come quelli degli elettrodomestici in standby. È un modo semplice per ridurre gli sprechi e abbassare i costi in bolletta, senza modificare le proprie abitudini e senza rinunciare al comfort domestico.

 

Cambiare le abitudini quotidiane

Anche spegnere modem, router e pc la notte o nei periodi di inattività prolungata aiuta a ridurre il consumo energetico in casa. Per quanto riguarda invece Tv e console, è importante controllare se i dispositivi prevedono una modalità di risparmio energetico e in tal caso attivarla. Anche questi dovrebbero essere disattivati quando non vengono usati, soprattutto se si prevede di non utilizzarli per molte ore al giorno.

Educazione al consumo: cosa puoi fare nel lungo termine

Per risparmiare a lungo termine è fondamentale un’educazione al consumo. Tra le pratiche da seguire, può essere efficace scegliere modelli di elettrodomestici con consumo in standby inferiore a 1 W. Il Regolamento 2023/826 della Commissione Europea, in vigore dal 9 maggio 2025, ha stabilito un tetto massimo di consumo energetico in modalità standby e spenta degli apparecchi elettrici. Questi nuovi standard promuovono la gestione di prodotti a più alta efficienza energetica, grazie ad alimentatori a basso consumo e a sistemi di gestione energetica avanzati.

 

È poi fondamentale verificare l’etichetta che indica la classe energetica, un documento che segnala le caratteristiche e i consumi di energia di ciascun modello di elettrodomestico in vendita. L’etichetta energetica consente di valutare i consumi energetici di ciascun apparecchio, aiutando il consumatore a scegliere quello che prevede un minor dispendio di energia durante l’utilizzo.