Quanto incidono gli elettrodomestici in standby sulla bolletta
Dati e stime reali
Anche se il consumo di un singolo elettrodomestico in standby può sembrare all’apparenza irrilevante, moltiplicato per un intero anno e sommato a quello di tutti gli altri dispositivi domestici diventa consistente. Un apparecchio lasciato in standby, infatti, continua a consumare energia, comportando un aumento dei consumi elettrici tra il 5% e il 10%. Per fare un esempio concreto, un televisore acceso solo per tre ore al giorno ma lasciato in modalità standby per il resto della giornata consuma circa il 40% dell’energia necessaria al suo funzionamento. Ma in che modo possiamo quantificare il consumo di energia in kWh di un elettrodomestico?
Calcolo del consumo energetico in kWh
Per calcolare il consumo energetico in kWh bisogna moltiplicare la potenza massima (espressa in Watt) del dispositivo, indicata sull’etichetta energetica del prodotto, per la quantità di ore in cui il dispositivo viene utilizzato. Ricorda che in bolletta i consumi sono espressi in kWh (1 kWh = 1000 W). Dunque, se un apparecchio con potenza massima 100 W (0,1 kWh) rimane in funzione per 5 ore al giorno, il suo consumo energetico quotidiano stimato sarà di 0,5 kWh (0,1 kWh x 5 h).
Esistono anche strumenti che supportano il calcolo del consumo elettrico in casa. Può essere utile, per esempio, acquistare un wattmetro a basso costo, in grado di monitorare il consumo energetico dei dispositivi, consentendo di individuare gli apparecchi che consumano di più. Validi strumenti sono anche le prese smart che consentono il monitoraggio dei consumi attraverso display che raccolgono in tempo reale i dati sulla quantità di energia assorbita dagli elettrodomestici collegati.
Per ridurre il consumo energetico di elettrodomestici in standby, però, è importante conoscere i dispositivi che consumano di più.